Chiesa sommersa nel lago di Mavrovo (Copyright Derrick) |
In almeno due passaggi
la bozza di PNRR scrive che la pandemia ha danneggiato soprattutto i giovani, ma
forse andrebbe corretta in: le politiche di risposta alla pandemia hanno
danneggiato soprattutto i giovani che invece erano stati meno colpiti dalla
virulenza della malattia. Politiche che non hanno mai considerato l’andare a
scuola, in particolare per un teenager che tanto anche se sta a casa non impedisce
ai suoi genitori di lavorare, come un’esigenza “comprovata” di spostamento.
L’ultimo
decreto-legge in materia del Governo (n.52/2021), che ha riaperto quasi tutte le attività pur
mantenendo il coprifuoco, è arrivato dopo dichiarazioni di Draghi sulla
priorità della scuola nelle riaperture, ma ha lasciato le cose sostanzialmente
invariate, reiterando la formula del limite minimo di apertura (leggermente
incrementato al 70%).
Dovrebbero
essere quindi i singoli dirigenti scolastici a prendersi la responsabilità di aprire di
più, esponendosi a rischi legali e impopolarità, se non ritorsioni, rispetto a personale
e sindacati massicciamente schierati perché in classe si stia il meno
possibile.
Ma non basta, le Regioni stanno eludendo la pur timidissima norma del Governo. Per esempio l’ufficio scolastico regionale del Lazio (link sotto) dispone quanto segue, dopo aver sentito “sua eccellenza il prefetto”, il Comune e l’azienda trasporti: il 70% di scuola in presenza alle superiori può essere ignorato se le condizioni lo richiedono, e invece le scuole che vogliano aprire di più devono chiedere l’autorizzazione.
Un’impostazione intimidatoria: i dirigenti che non ritengono di poter aprire il minimo richiesto devono “comunicarlo”, quelli che invece vorrebbero fare meglio devono essere prima “autorizzati”.
Difficile non
essere d’accordo con il comunicato del 22 aprile [2021] del coordinamento dei presidenti dei Consigli
di Istituto di Roma e Lazio (link sotto), che inizia
dicendo: “restiamo alla scuola degli slogan”. Direi anche che, se quasi tutto apre e
la scuola resta sacrificata, si può dedurre che siamo di fronte a un
ridimensionamento di lungo periodo dell’istruzione superiore in Italia.
Così han deciso le burocrazie locali, sentita sua eccellenza il prefetto.
Ringrazio per le
fonti di questa puntata Daniela Buongiorno.
Link
- Disposizione dell'Ufficio Scolastico Regionale Lazio: https://drive.google.com/file/d/1GZIV43anxFiPI-aGowbQ0WRqrPkIULhB/view?usp=sharing
- Comunicato del coordinamento Presidenti dei Consigli di Istituto Roma e Lazio: https://drive.google.com/file/d/1i12Axgp-tqPXUnsManOI2J7rVupPsJqk/view?usp=sharing
- Tutte le puntate di Derrick sulla scuola: http://derrickenergia.blogspot.com/search/label/Scuola
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