Pali della luce a Nara (copyright Derrick) |
Questo si
verifica all’alba di una lunga stagione in cui per raggiungere gli obiettivi di
transizione ecologica i consumi di energia dovranno necessariamente avvenire
sempre più in forma di elettricità, con il vantaggio da un lato di non produrre
emissioni dannose nel luogo di consumo (e per quote sempre maggiori nemmeno in
quello di produzione), dall’altro di facilitare l’uso di fonti rinnovabili. All’alba,
in altri termini, di un’era in cui le reti elettriche saranno stressate ben più
di quanto possa fare oggi il caldo di una normale giornata pre-estiva.
Il sindaco
Sala, in relazione ai blackout, ha dichiarato la necessità di investimenti da
parte del gruppo A2A, la ex municipalizzata dell’energia tutt’ora controllata
dalle amministrazioni locali di Milano e Brescia, la quale possiede interamente
Unareti, il gestore delle reti elettriche locali.
Quasi inevitabilmente
le affermazioni di Sala stimolano una domanda: cos’ha impedito fino a oggi a
Unareti di fare tutti gli investimenti necessari perché accendere i
condizionatori non metta fuori uso più volte la città? Mancanza di fondi
proprio no, visto che l’azienda, che svolge in regime di monopolio regolato la
gestione della rete, riceve in tariffa quanto basta secondo l’Autorità per l’energia
per mantenere e sviluppare la rete stessa, tanto che l’ultimo conto economico della
stessa Unareti presenta un risultato netto di 100 milioni, poco meno del 5% dell’intero
capitale investito, una remunerazione ottima per un’azienda che in quanto
monopolista regolato non corre rischi di mercato.
A Sala
andrebbe forse anche chiesto se non sia avvenuto e stia avvenendo che l’azienda
energetica di Milano, così come altre ex municipalizzate in giro per l’Italia,
sia in effetti usata dall’amministrazione come fonte di cassa più che come
veicolo di potenziamento dell’infrastruttura che presidia, mostrando, se così
fosse, quanto è incongrua l’affermazione (che pure è evergreen) secondo cui se
un servizio è di particolare interesse pubblico allora sia meglio un operatore
di proprietà pubblica per garantirne una disponibilità soddisfacente.
A Derrick già
abbiamo notato come, basandosi sui dati dell’Autorità di settore, la tendenza di
miglioramento dell’affidabilità delle reti locali dell’elettricità, che è stata
uno dei successi innegabili della liberalizzazione, si sia da qualche tempo
invertita. Tornare a un percorso di miglioramento è fondamentale, visti i
cambiamenti che ci aspettano e che accennavamo all’inizio. Le tariffe pagate in
bolletta dovrebbero già oggi bastare a tutti gli investimenti nelle reti, che in
più potranno contare su oltre 4 miliardi dal PNRR. Che altro serve?
Link:
- Il bilancio del gruppo A2A: https://online.flippingbook.com/view/708884437/
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