lunedì 7 agosto 2023

Le bestie (Puntata 584 in onda l'8/8/23)

Vi mancava Derrick in versione critico cinematografico? Sono sicuro di no, ma è quel che la puntata di oggi riserva.

Chiedo accoratamente all’eventuale pubblico in ascolto di non avvisare di questa mia incursione Gianfranco Cercone, titolare del settore per Radio Radicale.

Il fatto è che mi sono imbattuto in un film che s’interseca con gl’interessi di Derrick. S’intitola “As bestas”, che sia in portoghese sia, suppongo, nel gallego della Galizia dove la storia è ambientata significa “Le bestie”. È un lavoro di Rodrigo Sorogoyen, da quel che leggo piuttosto premiato dalla critica e si basa su una storia reale di cronaca nera.

La prima parte del film è un fin troppo lungo climax verso una morte annunciata, quella di un pingue francese (olandese nella vicenda reale) che insieme alla moglie si trasferisce in un freddo e remoto villaggio galiziano per occuparsi di agricoltura sostenibile, e che a differenza dei pochi abitanti indigeni rimasti decide di non accettare la sua parte di compensazioni offerte dell’azienda promotrice di un parco per energia eolica, impedendone così di fatto l’installazione. Due fratelli indigeni suoi vicini – le bestie appunto (per usare il termine del film) – lo minacciano fin dalle prime scene e fino a tendergli un agguato forse esiziale (chi vedrà saprà) nel bosco.

Naturalmente sono stato incuriosito dalle poche - ma molto assertive – scene che riguardano le pale eoliche. In una, il protagonista, che oltre a essere vittima è indubbiamente insieme alla moglie il buono del film, si avvicina con finalità si direbbe contemplative a una pala già in funzione da qualche altra parte. Gli aerogeneratori moderni raggiungono altezze vertiginose anche di 100 metri, con rotori di oltre 50. Chi ha provato sa che avvicinarsi allo stelo e guardare in su può far perdere l’equilibrio, ma di certo non si sentono i rombi assordanti che nel film sono associati alla scena.

In un’altra, ambientata nel diroccatissimo bar del paese vicino, dove l’incontrastato mattatore è proprio una delle bestie, il protagonista buono tenta uno dei suoi dialoghi di pace asserendo che i norvegesi che vogliono installare le pale eoliche lo fanno in Spagna solo perché a casa loro non le vogliono. Cosa che smentirei, visto che oltre alla predominante energia idroelettrica il paese scandinavo si affida a circa il 10% di eolico, non poco anche se in effetti molto meno dell’oltre 20% della Spagna di oggi.

Curioso che, stando a un dettagliato articolo del Pais che ho trovato sulla storia vera e linkato nel blog Derrick Energia, i coniugi buoni si fossero trasferiti dall’Olanda nel luogo delle bestie alla ricerca di zone “senza energia nucleare”, qualunque cosa ciò voglia dire visto che la Spagna ha (e a maggior ragione aveva ai tempi della vicenda quando erano più diffuse) centrali nucleari attive.

Sembrerebbe quindi che la purezza energetica inseguita dai buoni del film sia piuttosto confusa e ad ampio raggio, una forma di luddismo coniugata ad amore per le cose di una volta, inclusa la sana bombola della stufa a gas che coadiuva quella a legna nella spartana casa dei protagonisti. Un amore per le tradizioni che non è bastato però ai poveri coniugi forestieri per farsi accettare dalla comunità locale, che ora quelle stesse tradizioni le vorrebbe tradire a vantaggio delle pale eoliche per mera censurabile sete di denaro.

A parte le letture energetiche, l’econofobia e il luddismo, consiglierei il film?

Solo a chi ha oltre due ore senza altre cose interessanti da fare. Potessi scegliere, lo vedrei in lingua originale per evitare i soliti doppiaggi troppo attoriali in italiano, che anche in questo caso trasformano a mio avviso alcuni personaggi in macchiette e suonano così innaturali, tanto che il capo-bestia, malgrado il curriculum a dir poco bucolico e l’aspetto selvatico, nel suo ruolo di persecutore sembra molto più facondo del pur colto protagonista buono.


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