Illustrazione di Paolo Ghelfi |
Un comunicato del presidente di coordinamento FREE, Attilio
Piattelli, ingegnere nucleare e imprenditore del settore, ha fatto notare che
nulla di questa entità si è mai visto per comunicare altre tecnologie dell’energia
o per l’efficienza energetica. Eppure sarebbe ben più immediata l’utilità di
sapere come fare una pergola fotovoltaica in balcone o come usare i nuovi
contatori elettronici e diventare più efficienti o come legare i propri consumi
alle sole energie rinnovabili liberandosi dai costi del gas. Energie che oggi
esistono, si costruiscono e costano meno di altre.
La strana miopia politica di focalizzarsi su applicazioni
enormi e costose e di tralasciare quelle diffuse spesso più rilevanti e utili è
un tema che qui copriamo spesso. Facciamo il ponte sullo stretto ma non le
ferrovie regionali in Sicilia e altrove. L’alta velocità ma non la capillarità
e l’intermodalità. A Roma da anni piazza Venezia è brutalizzata dai lavori
della metro, ma la città non è stata finora in grado non dico di organizzare,
ma nemmeno di ospitare sistemi di mobilità condivisa di dimensioni rilevanti.
Operatori come la spagnola Acciona coi suoi scooter elettrici sono dovuti
scappare dall’Italia, ci avete fatto caso? Ma anche il campione Eni sta zitto
zitto ritirando dalle strade le sue EnJoy, avete notato? Il Governo intanto alloca
i nostri soldi per la propaganda nucleare.
Un numero di qualche tempo fa dell’Economist definiva
“greenhushing” quel fenomeno per cui le tecnologie della transizione energetica
non si fermano affatto, ma nemmeno si sbandierano, per non contraddire la
retorica ufficiale oggi dominante, quella del rientro dal green deal, del gas
di cui ci sarà sempre bisogno e del nucleare. E a proposito di una transizione
diffusa che malgrado tutto non si ferma, gli ascoltatori di Derrick più antichi
ricorderanno Ecofuturo, una rete di operatori di tecnologie e applicazioni fondata
e diretta da Fabio Roggiolani, che organizza ogni anno un convegno ma anche un
vero e proprio mondo virtuale, che si chiama Ecofuturo World. Un mondo parallelo,
si direbbe, rispetto alla retorica del momento. In tre dimensioni con città,
uffici, installazioni energetiche e no, e anche fiere. Ce ne parla Gianni
Girotto, già senatore per il M5S e presidente della commissione industria del
Senato.
[Audio Girotto]
Grazie Gianni Girotto. Il sito è https://world.ecofuturo.eu/it ma, se
posso permettermi, forse il nome giusto sarebbe: ecopresente.
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