Oggi torniamo su un tema
che abbiamo già visto in passato ma di cui è utile seguire le evoluzioni: gli
oneri generali nelle bollette elettriche, quelli non strettamente dovuti
all’approvvigionamento della materia prima energetica. Quanto pesano? E in che
modo le varie categorie di consumatori vi contribuiscono?
Ci occupiamo in particolare
di due famiglie di oneri: quelli per la realizzazione e mantenimento delle
reti, e quelli per l’incentivo alle fonti rinnovabili.
Cavi elettrici a Santiago de Cuba (agosto 2015) di Laura Zigiotti |
Nel 2016, i
costi per la gestione della rete sono stati sopportati prevalentemente dalle utenze domestiche, che hanno
pagato il 42% di questi prelevando dalla rete poco più del 20%
dell’elettricità. Hanno contribuito in misura minore le piccole e medie
imprese, i clienti industriali in media tensione, e le industrie allacciate
direttamente alla rete nazionale, ciò è coerente con il fatto che i domestici
usufruiscono di più servizi di distribuzione rispetto a un’azienda
manifatturiera in alta tensione.
Anche la distribuzione degli oneri
per l’incentivazione delle rinnovabili avvantaggia i grandi consumatori, ma con una logica degressiva in parte differente, che premia i grandi
consumatori: all’aumentare dei prelievi di energia diminuiscono gli oneri
dovuti per unità di consumo. In questo caso sono le utenze non domestiche in bassa e media tensione
a pagare la quota più alta, vale a dire le piccole e medie imprese, che
verosimilmente non hanno consumi sufficientemente alti da garantirsi sconti sui
contributi agli incentivi per le rinnovabili.
Dunque i 15,8 miliardi di oneri di sistema e i circa 12 miliardi
di oneri di rete del 2016 hanno gravato in maniera non direttamente
proporzionale rispetto ai consumi di energia, mostrando che la categoria che beneficia maggiormente
dall’attuale meccanismo è quella dei grandi consumatori.
La degressività sugli oneri per le rinnovabili è destinata ad essere superata a breve, per essere però sostituita da un rafforzamento del meccanismo di sussidio ai clienti energivori, cioè alle aziende con un’incidenza
elevata dei costi energetici su quelli operativi complessivi.
Peraltro gli incentivi alle rinnovabili nel 2017 sono entrati nella fase calante, diminuendo di quasi due miliardi rispetto
all’anno precedente.
Ma dato il trend di aumento della tariffa di rete che ha
caratterizzato gli ultimi anni, che si spiega in parte dalla necessità di
integrare sempre più impianti rinnovabili in rete, rimane un’incognita se le minori spese per avere
energia pulita si potranno effettivamente concretizzare in una riduzione della
bolletta per il cliente domestico o se verranno invece neutralizzate dal costante aumento dei costi per
trasportare e distribuire elettricità.
Naturalmente, anche se
non ci fosse alcun risparmio economico a lungo termine dalla transizione alle
rinnovabili, il bilancio di questa transizione sarebbe comunque strapositivo,
visto il vantaggio in termini di messa di sicurezza ecologica del sistema
energetico nel frattempo operata.
Link utili:
Link utili:
- (Autorità per l'energia:) La riforma delle tariffe di rete, domande e risposte: https://www.autorita.energia.it/it/schede/C/faq-riftariffe.htm
- (Autorità per l'energia:) Oneri generali di sistema e ulteriori componenti: https://www.autorita.energia.it/it/elettricita/auc.htm
- Alcune puntate di Derrick sugli oneri generali nella bolletta elettrica: https://derrickenergia.blogspot.it/search?q=oneri
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