lunedì 8 novembre 2021

Quarta ondata covid e scuole - Progetto euCARE (Puntata 502 del 9/11/21)

Antonio Quiros
Ritrato de Don Quijote
Quando mia figlia qualche giorno fa mi ha annunciato che il suo liceo avrebbe (aperte virgolette) occupato (chiuse virgolette), cioè che un gruppo di studenti avrebbe impedito a tutti di fare lezione per una settimana, ho cercato di raccogliere tutto l’amore paterno e ho evitato di guardare sia la chat sia la mailing list dei genitori della classe per evitare quel che avrei altrimenti sicuramente fatto: e cioè dire senza alcuna delicatezza che la cosa più cretina che uno studente possa fare riguardo alla sua capacità di influenza sul potere è restare ignorante perdendo giorni di scuola.

Ora si parla di quarta ondata di covid e nei miei incubi c’è lo spettro che per salvare il Natale (sempre tra virgolette) si richiudano le scuole. In questo contesto mi fa piacere apprendere che l’UE sta finanziando progetti per rendere più efficace il monitoraggio e uscire da una logica di reazioni d’emergenza.

In che modo le varianti al Covid, insieme ad altri fattori, ne influenzano il decorso clinico? Ci sono varianti che rendono meno efficace qualcuno dei vaccini o che sfuggono ai test sierologici o molecolari?

E venendo specificamente alla scuola: le varianti influenzano, e come, la diffusione in ambito scolastico? Possiamo definire una migliore strategia di test e contenimento negli istituti di istruzione? Qual è e quale è stato l'impatto delle misure di contenimento, compresa la DAD, su alunni e insegnanti?

Con il coordinamento dall’italiana EuResist Network, 22 università, ospedali e centri di ricerca lavoreranno per fornire risposte basate sui dati, in un progetto il cui lancio avverrà a Roma l'11 e il 12 novembre [2021] e vedrà la partecipazione internazionale di 60 scienziati e di rappresentanti dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

“La scuola è un ambito in cui gli effetti della pandemia sono stati sottovalutati”, dice a Derrick Francesca Incardona amministratrice delegata di EuResist Network. “Per studiarla arruoleremo scuole in contesti socio economici diversi e valuteremo una metodologia di test salivare di gruppo, rapida ed economica, sviluppata dall’Università tedesca di Colonia. Con Sara Gandini, epidemiologa presso l’Istituto Europeo di Oncologia, studieremo anche gli aspetti psicologici delle misure di contenimento e la diffusione dell’epidemia nelle scuole comparandola con i nostri studi del 2020.”

Alla riunione di avvio dei lavori potranno assistere giornalisti o esperti del settore previa registrazione con la stessa Incardona, che ringrazio. L’indirizzo mail per farlo è qui sotto.


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