La stazione metro Schuman in ristrutturazione, a Bruxelles |
Simili
reazioni delle Autorità europee sono avvenute rispetto ad altri giganti che
hanno di fatto inaugurato nuovi servizi se non addirittura settori: i social
media, il commercio online, il cloud computing. Imprese che hanno avuto un
successo così forte da essersi in un lasso di tempo relativamente breve
trasformate da startup a monopolisti o oligopolisti di servizi che almeno nella
stessa forma prima non esistevano.
È bello e mi
inorgoglisce che i principi della concorrenza e quindi della difesa del
consumatore vengano protetti con questa forza in Italia e in Europa. Eppure chi
di noi non prova una sensazione di incongruità notando che a essere colpiti
sono oligopoli che hanno incrementato il valore offerto ai consumatori, anche
se, certo, rischiano di limitarne poi i benefici se bloccano la contendibilità
di ciò che hanno creato.
Provo a
spiegarmi meglio: a fronte degli oligopoli o monopoli per esempio di Amazon o
Google ce ne sono altri direi altrettanto o più importanti nella mia qualità
della vita, che per qualche motivo sembrano scarsamente pungolati a non abusare
della rendita di posizione. Un abuso che, come scriveva cinquant’anni fa l’economista
Albert Hirschman nel suo piacevole “Exit, Voice and Loyalty” (un libro quasi
narrativo e che per molti versi oggi sembra un po’ ingenuo rispetto ai
progressi della teoria della concorrenza e perfino del marketing da allora), un
abuso dicevo che spesso si configura in modo molto surrettizio e insidioso: in forma
di scarsa qualità offerta e non di prezzi alti (quello che Hirschman chiama
lazy monopolist, il monopolista pigro – o magari sciatto).
Chi vigila sul
monopolio legale delle municipalizzate del comune di Roma, per esempio, che non
sono in grado di garantire il livello di servizio contrattualmente previsto?
Quale antitrust mi tutela dal fatto che il mio abbonamento all’Economist vede
Poste Italiane consegnarmi il numero quando ne hanno voglia loro e senza
nessuna possibilità di reclamo o di rifusione se non a carico dell’editore?
Cosa posso fare se non provare profonda frustrazione quando il liceo di mia
figlia chiude tranquillamente per 2 o 3 giorni in caso di elezioni (senza che,
chissà perché, la DAD venga minimamente presa in considerazione e in barba a
tutte le parole sull’importanza dell’istruzione)? Non voglio assolutamente dire
che tutti i monopoli pubblici o para pubblici funzionino male. Questa stessa rubrica
ha del resto più volte fatto i complimenti per esempio alla digitalizzazione di
Agenzia delle Entrate.
Quel che voglio dire è che credo sia importante che le Autorità, ma ingenerale tutti noi, cerchiamo di adottare la stessa intransigenza che riserviamo a campioni di qualità come Amazon o Google anche ai monopoli legali forse più importanti per la nostra vita ma con performance non paragonabili. Magari facendo sentire quella che Hirschman nel suo libro chiamava: “Voice”.
Link
- Comunicato stampa e testo del provvedimento dell'AGCM del 9 dicembre:
https://agcm.it/media/comunicati-stampa/2021/12/A528-chiusura - Il libro Exit, Voice and Loyalty di A. Hirschman sul sito dell'Harvard University Press:
https://www.hup.harvard.edu/catalog.php?isbn=9780674276604&content=toc
Nessun commento:
Posta un commento