martedì 21 dicembre 2021

Cartelli senza antitrust (Puntata 508 in onda il 21/12/21)

La stazione metro Schuman
in ristrutturazione, a Bruxelles
Impressionante la multa di oltre un miliardo di € che la nostra Antitrust ha inflitto ad Amazon, che peraltro ha annunciato ricorso.

Simili reazioni delle Autorità europee sono avvenute rispetto ad altri giganti che hanno di fatto inaugurato nuovi servizi se non addirittura settori: i social media, il commercio online, il cloud computing. Imprese che hanno avuto un successo così forte da essersi in un lasso di tempo relativamente breve trasformate da startup a monopolisti o oligopolisti di servizi che almeno nella stessa forma prima non esistevano.

È bello e mi inorgoglisce che i principi della concorrenza e quindi della difesa del consumatore vengano protetti con questa forza in Italia e in Europa. Eppure chi di noi non prova una sensazione di incongruità notando che a essere colpiti sono oligopoli che hanno incrementato il valore offerto ai consumatori, anche se, certo, rischiano di limitarne poi i benefici se bloccano la contendibilità di ciò che hanno creato.

Provo a spiegarmi meglio: a fronte degli oligopoli o monopoli per esempio di Amazon o Google ce ne sono altri direi altrettanto o più importanti nella mia qualità della vita, che per qualche motivo sembrano scarsamente pungolati a non abusare della rendita di posizione. Un abuso che, come scriveva cinquant’anni fa l’economista Albert Hirschman nel suo piacevole “Exit, Voice and Loyalty” (un libro quasi narrativo e che per molti versi oggi sembra un po’ ingenuo rispetto ai progressi della teoria della concorrenza e perfino del marketing da allora), un abuso dicevo che spesso si configura in modo molto surrettizio e insidioso: in forma di scarsa qualità offerta e non di prezzi alti (quello che Hirschman chiama lazy monopolist, il monopolista pigro – o magari sciatto).

Chi vigila sul monopolio legale delle municipalizzate del comune di Roma, per esempio, che non sono in grado di garantire il livello di servizio contrattualmente previsto? Quale antitrust mi tutela dal fatto che il mio abbonamento all’Economist vede Poste Italiane consegnarmi il numero quando ne hanno voglia loro e senza nessuna possibilità di reclamo o di rifusione se non a carico dell’editore? Cosa posso fare se non provare profonda frustrazione quando il liceo di mia figlia chiude tranquillamente per 2 o 3 giorni in caso di elezioni (senza che, chissà perché, la DAD venga minimamente presa in considerazione e in barba a tutte le parole sull’importanza dell’istruzione)? Non voglio assolutamente dire che tutti i monopoli pubblici o para pubblici funzionino male. Questa stessa rubrica ha del resto più volte fatto i complimenti per esempio alla digitalizzazione di Agenzia delle Entrate.

Quel che voglio dire è che credo sia importante che le Autorità, ma ingenerale tutti noi, cerchiamo di adottare la stessa intransigenza che riserviamo a campioni di qualità come Amazon o Google anche ai monopoli legali forse più importanti per la nostra vita ma con performance non paragonabili. Magari facendo sentire quella che Hirschman nel suo libro chiamava: “Voice”.


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