Contatore elettrico a Guadalajara |
Tanto che il
Governo ha stanziato altri 4 miliardi circa per ridurre l’impatto sulle
bollette soprattutto ai clienti domestici e soprattutto a quelli con un indice
di reddito più basso, il che non impedisce anche a chi non vi rientra di
beneficiare di aiuti, anche se ha contratti di acquisto a prezzo fisso e non ha
quindi per ora subito alcun aumento (con un effetto finale, quindi, di risparmio netto).
Proprio la
reazione dei consumatori, anche domestici, è interessante in questo contesto.
Ho fatto un piccolo sondaggio sia su Twitter sia presso gli studenti del corso
di Economia Ambientale dell’università Suor Orsola Benincasa di Napoli, con cui
collaboro, chiedendo se in casa siano stati adottati comportamenti per
consumare di meno.
Infatti, se è
vero che la domanda dell’energia è perlopiù inelastica, come dicono gli
economisti, cioè scarsamente reattiva al prezzo, è anche vero che come consumatori abbiamo alcuni
margini di manovra: per esempio abbassare un po’ la temperatura-target nel termostato
del riscaldamento mettendo magari un maglione in più. Ebbene, i 2/3 di coloro
che hanno risposto su Twitter (169 persone) e la maggioranza dei rispondenti
tra gli studenti hanno riferito che no, non hanno abbassato la temperatura di
casa.
Quali
possibili spiegazioni?
Una è che i
contratti di acquisto dell’elettricità o del gas (a seconda di quale energia sia
usata per il riscaldamento) siano a prezzo fisso (cosa che si applica alla
stragrande maggioranza dei contratti sul mercato libero, ma non ai contratti in "tutela" che si aggiornano trimestralmente rispetto agli indici dei prezzi all'ingrosso).
Un’altra è che
manchino informazioni sul prezzo effettivamente pagato. Cosa che se da un lato
è coerente in riferimento ai dati della bolletta (che incredibilmente può non
contenere, sulla base delle norme, alcuna indicazione del prezzo unitario
dell’energia), dall’altro mi sembra difficile in una fase in cui di aumenti stellari
– per quanto in modo a volte confuso – parlano tutti i media generalisti.
Un’altra
ragione ancora per la mancata reazione potrebbe essere che, almeno tra le
pochissime persone che io sono stato in grado di contattare, non è vero che la
bolletta energetica sia un problema nel bilancio familiare.
Certamente quest’ultima
condizione non si applica a tutti, ma a maggior ragione trovo censurabile che
una parte cospicua degli aiuti fiscali sulle bollette arrivi anche a questa
parte del pubblico.
Se in altri
shock legati al mercato delle energie fossili (prima del gas, il petrolio) le
comunità dei paesi importatori hanno reagito con politiche di efficienza e
risparmio anche molto intense e dirigiste (penso alle targhe alterne o
domeniche ecologiche del ’73, ma anche alle campagne per il risparmio che l’Eni
faceva sul gas ancora negli anni ’90), e con scelte dell’industria per esempio
automobilistica e aeronautica verso prodotti più efficienti, credo abbia senso
anche oggi reagire a questo nuovo shock provando a risparmiare nell’immediato e
soprattutto a diventare più efficienti ed emanciparci così in vista dei prossimi
shock.
Link:
Le puntate recenti di Derrick sul caro-bollette (in ordine cronologico): http://derrickenergia.blogspot.com/2021/09/impennata-dei-prezzi-elettrici-fine.html
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