sabato 8 gennaio 2022

Reazione ai prezzi energia (Puntata 510 in onda l'11/1/22)

Contatore elettrico a Guadalajara
Buon anno da Derrick. Con una fine del 2021 e un inizio anno nuovo almeno in Europa tra i più caldi della storia (ma mentre scrivo è annunciato un irrigidimento), i prezzi europei all’ingrosso del gas naturale, responsabili di gran parte della fiammata recente dei costi energetici, si sono dimezzati rispetto al picco di solo una settimana prima. Restano però un multiplo di quelli molto bassi cui ci eravamo abituati prima dello scorso autunno.

Tanto che il Governo ha stanziato altri 4 miliardi circa per ridurre l’impatto sulle bollette soprattutto ai clienti domestici e soprattutto a quelli con un indice di reddito più basso, il che non impedisce anche a chi non vi rientra di beneficiare di aiuti, anche se ha contratti di acquisto a prezzo fisso e non ha quindi per ora subito alcun aumento (con un effetto finale, quindi, di risparmio netto).

Proprio la reazione dei consumatori, anche domestici, è interessante in questo contesto. Ho fatto un piccolo sondaggio sia su Twitter sia presso gli studenti del corso di Economia Ambientale dell’università Suor Orsola Benincasa di Napoli, con cui collaboro, chiedendo se in casa siano stati adottati comportamenti per consumare di meno.

Infatti, se è vero che la domanda dell’energia è perlopiù inelastica, come dicono gli economisti, cioè scarsamente reattiva al prezzo, è anche vero che come consumatori abbiamo alcuni margini di manovra: per esempio abbassare un po’ la temperatura-target nel termostato del riscaldamento mettendo magari un maglione in più. Ebbene, i 2/3 di coloro che hanno risposto su Twitter (169 persone) e la maggioranza dei rispondenti tra gli studenti hanno riferito che no, non hanno abbassato la temperatura di casa.

Quali possibili spiegazioni?

Una è che i contratti di acquisto dell’elettricità o del gas (a seconda di quale energia sia usata per il riscaldamento) siano a prezzo fisso (cosa che si applica alla stragrande maggioranza dei contratti sul mercato libero, ma non ai contratti in "tutela" che si aggiornano trimestralmente rispetto agli indici dei prezzi all'ingrosso).

Un’altra è che manchino informazioni sul prezzo effettivamente pagato. Cosa che se da un lato è coerente in riferimento ai dati della bolletta (che incredibilmente può non contenere, sulla base delle norme, alcuna indicazione del prezzo unitario dell’energia), dall’altro mi sembra difficile in una fase in cui di aumenti stellari – per quanto in modo a volte confuso – parlano tutti i media generalisti.

Un’altra ragione ancora per la mancata reazione potrebbe essere che, almeno tra le pochissime persone che io sono stato in grado di contattare, non è vero che la bolletta energetica sia un problema nel bilancio familiare.

Certamente quest’ultima condizione non si applica a tutti, ma a maggior ragione trovo censurabile che una parte cospicua degli aiuti fiscali sulle bollette arrivi anche a questa parte del pubblico.

Se in altri shock legati al mercato delle energie fossili (prima del gas, il petrolio) le comunità dei paesi importatori hanno reagito con politiche di efficienza e risparmio anche molto intense e dirigiste (penso alle targhe alterne o domeniche ecologiche del ’73, ma anche alle campagne per il risparmio che l’Eni faceva sul gas ancora negli anni ’90), e con scelte dell’industria per esempio automobilistica e aeronautica verso prodotti più efficienti, credo abbia senso anche oggi reagire a questo nuovo shock provando a risparmiare nell’immediato e soprattutto a diventare più efficienti ed emanciparci così in vista dei prossimi shock.


Link:

Le puntate recenti di Derrick sul caro-bollette (in ordine cronologico): http://derrickenergia.blogspot.com/2021/09/impennata-dei-prezzi-elettrici-fine.html

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