Questa puntata è tratta da un articolo già pubblicato al link sotto e scritto con Matteo di Paolo
Ora che gli italiani hanno mobilitato circa l’1% dei loro depositi su conti correnti per questa emissione finalizzata a compensare la fuga degli investitori stranieri, più risparmi italiani sono sottratti all’economia reale in ossequio alla retorica nazionalista e antieuropea. Quella stessa economia reale che dovrebbe permetterci di pagare gli interessi.
La piazza di Innsbruck |
Nella terza settimana di maggio 2020 sono stati collocati
dal Tesoro oltre 20 miliardi di € di BTP Italia a 5 anni, perlopiù a
investitori retail, a fronte di oltre 30 miliardi di richieste.
Un successo?
Da un lato sì, perché non era scontato che ci fossero
abbastanza soggetti disposti a scommettere contro un default di uno Stato che
con il disastro in corso veleggia verso un debito doppio della dimensione
annuale della sua economia già stagnante prima del virus.
Non si tratta però di un regalo. Questa emissione si è
svolta senza procedure competitive, cioè con un rendimento prefissato e che non
poteva ridursi in caso di buona accoglienza. Tutti i sottoscrittori riceveranno
infatti una cedola dell’1,4% (più 0,8% di premio alla scadenza quinquennale per
gli investitori retail che avranno mantenuto per tutto il periodo il titolo)
più una componente di copertura dall’inflazione. Un’assicurazione quest’ultima
che da qui a 5 anni ha un valore significativo, visto che lo shock d’offerta
globale potrebbe vedere l’inflazione rialzarsi di colpo con la ripartenza della
domanda.
Si tratta di una remunerazione elevata e quindi costosa per
lo Stato? Sì: il giorno dell’emissione il BTP 5 anni (stessa scadenza) aveva un
rendimento di mercato all’1,39%, cioè identico alla cedola prevista dal BTP
Italia, mentre il rendimento garantito dalla copertura per l’inflazione sarà in
più. In altri termini, con questa emissione l’investitore avrà una cedola con
rendimento reale (cioè al netto dell’inflazione) pari al rendimento nominale di
mercato sulla stessa scadenza.
Martedì 26 maggio scopriremo a quale prezzo il BTP Italia
verrà scambiato sul mercato. Se sarà maggiore di 100 (la parità rispetto al
valore nominale a cui è stato collocato), la differenza corrisponderà alla
cifra che il Tesoro avrebbe potuto raccogliere con lo stesso costo per
interessi e che invece ha dato in più agli investitori. [Nota di aggiornamento: in effetti il titolo a circa un'ora dall'inizio della negoziazione sul mercato MOT di Borsa Italiana era scambiato a premio di poco meno di 0,5%].
Insomma: i nuovi finanziatori non hanno regalato nulla allo
Stato. I contribuenti di domani dovranno remunerarli senza sconti, anzi: a
premio.
Questo collocamento attraverso banche italiane e con
protezione da inflazione italiana risponde anche alla scelta politica di
collocare il debito presso prestatori italiani. Il che potrebbe aver senso se
essi fossero disposti a farsi remunerare meno del mercato, cosa che in questo
caso non è stata affatto testata, come abbiamo visto.
D'altra parte, in qualunque normale asta prestatori italiani o meno disposti a minori tassi avrebbero la precedenza. Non si è mai visto che cercare di limitare la platea di un collocamento ne aumenti il successo.
D'altra parte, in qualunque normale asta prestatori italiani o meno disposti a minori tassi avrebbero la precedenza. Non si è mai visto che cercare di limitare la platea di un collocamento ne aumenti il successo.
Ora che gli italiani hanno mobilitato circa l’1% dei loro depositi su conti correnti per questa emissione finalizzata a compensare la fuga degli investitori stranieri, più risparmi italiani sono sottratti all’economia reale in ossequio alla retorica nazionalista e antieuropea. Quella stessa economia reale che dovrebbe permetterci di pagare gli interessi.
Link
- L'articolo originale di Matteo Di Paolo e Michele Governatori per Più Europa da cui è tratta questa puntata di Derrick: https://piueuropa.eu/2020/05/24/btp-italia-non-e-stato-un-regalo-alla-patria/
- Una piccola e semplice scheda didattica di Derrick sul debito pubblico: http://derrickenergia.blogspot.com/p/scheda-didattica-il-debito-pubblico.html
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