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I dati son
presto riassunti: ancora nel 2020 l’Italia usava i sistemi fiscale e parafiscale
(bollette) per dare oltre 20 miliardi di euro di soldi pubblici ad attività
dannose all’ambiente, una cifra di quasi 3 miliardi maggiore di quella dei
sussidi vantaggiosi e inferiore solo al dato del 2019, inversione di tendenza questa
dovuta purtroppo alla congiuntura e non a un cambio di politiche.
Il Catalogo è ormai
anche un compendio di teoria economica e di analisi internazionale in materia, eppure
son certo che di nuovo non basterà a prevenire nemmeno le più disinformate
delle controdeduzioni che a ogni edizione tocca sentire. Tipo che uno sconto
fiscale non è un sussidio.
Si arricchisce
in questa edizione di approfondimenti, tra le altre cose, su:
- uno dei suoi punti più controversi: la valutazione del sussidio costituito dalle minori accise sul gasolio per autotrazione rispetto alla benzina;
- il regime delle royalty su energie minerarie (a dir poco d’attualità, visto che è tornato in auge il sogno autarchico del gas nazionale, come se fosse quasi gratis e abbondante);
- le norme internazionali su navigazione aerea e in mare (laddove nella prima finalmente si vede una riduzione dei sussidi grazie alle politiche europee in materia);
- le tariffe idriche e dei rifiuti;
- l’economia circolare.
Da notare tra
i sussidi dannosi l’opportuno inserimento del “capacity market”, il sistema che
usa la parafiscalità delle bollette per ripagare interamente costi di capitale
di nuove centrali perlopiù termoelettriche.
Sempre impressionanti
i numeri sulle aliquote agevolate dell’IVA. (Un caso tra gli altri: che senso
ha l’IVA al 4% per la cessione di fabbricati residenziali da parte dei costruttori?
Serviva per rilanciare il settore, ma poi si è aggiunto il superbonus per
l’efficientamento del patrimonio esistente. Si tratta di oltre due miliardi che il MiTE classifica come sussidio dannoso contro il parere della commissione
sulle spese fiscali la quale lapalissianamente lo considera una semplice
“aliquota differenziata”).
Della cifra
totale dei sussidi dannosi, poco meno di 10 miliardi (la metà) riguardano
l’energia. Ne consegue che il deficit tra sussidi buoni e cattivi in seguito alle
varie norme salvabollette (che addirittura hanno aggiunto una tassa sulle
rinnovabili) è destinato ad aumentare di molto, a meno di non correggere la
logica e le condizionalità con cui gli aiuti vengono attribuiti.
Smetterebbero
di essere dannosi all’ambiente, credo, se non dipendessero dai consumi
effettivi ma da quelli standard basati su tecnologie efficienti, oppure se
fossero subordinati ad azioni di efficientamento o all’adozione di tecnologie meno
dannose per la salute e il clima.
Il comitato
interministeriale per la transizione ecologica si è impegnato a una proposta di programma di superamento dei sussidi dannosi all’ambiente da presentare entro
metà 2022. Visto il rischio di esplosione di cui sopra, forse intervenire non è
mai stato così urgente.
Link
- Il Catalogo, IV edizione:
https://www.mite.gov.it/sites/default/files/archivio/allegati/sviluppo_sostenibile/CSA_quarta_edizione_29_12_21.pdf - La puntata di Derrick sull'edizione precedente:
http://derrickenergia.blogspot.com/2020/06/catalogo-sussidi-dannosi-allambiente.html - Tutte le puntate di Derrick sui cataloghi del governo dei sussidi dannosi e favorevoli all'ambiente:
https://derrickenergia.blogspot.com/search/label/Catalogo%20dei%20sussidi%20dannosi%20all%27ambiente
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